Il margine di contribuzione è un indice di bilancio che permette di individuare i prodotti o servizi più redditizi di una determinata azienda. Si tratta di una metrica fondamentale per tutte le imprese che vogliono tenere monitorati i propri risultati operativi e migliorare il controllo di gestione.
Analizzando il margine di contribuzione è infatti possibile comprendere quanto si guadagna dalla vendita da ogni singolo prodotto venduto e altre informazioni utili a indirizzare le scelte del management. In questo modo si potrà contribuire al miglioramento dell’efficienza economica e produttiva dell’azienda, massimizzando la redditività totale e portando enormi benefici.
In questo articolo descriveremo cos’è il margine di contribuzione, spiegando il modo in cui viene calcolato e come può essere sfruttato per ottenere dei benefici dalla sua analisi.
Margine di contribuzione spiegato in meno di due minuti
Margine di contribuzione: cos'è
Per compiere al meglio la gestione della propria azienda, ogni imprenditore ha bisogno di dati e indicatori da utilizzare per poter utilizzare per valutare l’efficienza della propria azienda, individuare aree critiche e individuare opportunità di miglioramento.
Per trasformare un’impresa in una realtà di successo, è necessario sfruttare diversi indicatori, sia inerenti alla produzione che al lato contabile-finanziario.
Gli indici di bilancio sono una di queste metriche. Essi sono degli strumenti utilizzati nell’ambito dell’analisi finanziaria e contabile per valutare la salute finanziaria e operativa di una determinata impresa.
Gli indici di bilancio forniscono perciò una serie di misure quantitative che consentono ad investitori, amministratori e analisti di valutare la performance e la stabilità finanziaria di un’impresa, comparando i valori ottenuti con i competitor di settore, oppure tenendo monitorati nel tempo i valori all’interno dell’impresa.
Una delle metriche che un imprenditore deve valutare è la redditività della propria impresa.
Per fare ciò è possibile fare ricorso al margine di contribuzione.
Si tratta di un indicatore di redditività, calcolabile dopo aver effettuato una riclassificazione del conto economico.
In altri termini, il margine di contribuzione rappresenta la parte dei ricavi di vendita che non viene assorbita dai costi variabili e che di conseguenza contribuisce alla copertura dei costi fissi.
In questo modo è possibile individuare i prodotti con il margine più elevato, ovvero quelli più redditizi per l’impresa, indirizzando in questo modo le strategie relative al prezzo, ai volumi e ai mix produttivi più convenienti.
Il margine di contribuzione è una metrica fondamentale per le aziende che producono diverse tipologie di prodotti o che hanno diverse linee produttive. Conoscere il margine di contribuzione di ogni prodotto, attività o linea produttiva permette di capire su quali tipologie di prodotto puntare per massimizzare il margine e la redditività aziendale.
Analizzando il margine di contribuzione ci permette perciò di ottenere diverse informazioni, come ad esempio:
- Il prodotto che porta maggiori profitti all’imprese
- Prodotti che incidono poco sulla redditività aziendale
- Tipologia e quantità di prodotti da vendere per raggiungere il Break Even Point
- Limite di prezzo al di sotto del quale l’azienda va in perdita
- Incidenza dei singoli prodotti sulla redditività complessiva dell’azienda
Margine di contribuzione: definizione
Il margine di contribuzione è la differenza tra i ricavi ottenuti e il costo variabile delle quantità vendute da un’impresa. È possibile effettuare il calcolo sia su una determinata unità di prodotto che sul totale della produzione.
Calcolo del Margine di Contribuzione
Il margine di contribuzione viene calcolato sottraendo ai ricavi totali dell’impresa i costi variabili associati al processo di produzione e di vendita di un determinato prodotto:
MDC= ricavi – costi variabili
È possibile inoltre distinguere tra margine di contribuzione unitario e margine di contribuzione totale.
Il margine di contribuzione unitario viene calcolato per la singola unità di prodotto. Il calcolo può essere effettuato attraverso due formule.
Il calcolo a consuntivo può essere effettuato quando siamo già a conoscenza del valore del margine di contribuzione, attraverso la seguente formula:
MDC unitario= (ricavi – costi variabili) / quantità vendute
Oppure:
MDC unitario=ricavi unitari – costi variabili unitari
Il calcolo prospettico del margine di contribuzione unitario viene, invece, effettuato mettendo a rapporto il prezzo di vendita unitario ai costi variabili unitari
MDC unitario= prezzo di vendita unitario/costi variabili unitari
Il margine di contribuzione unitario permette di quanto una determinata unità di prodotto permette di recuperare i costi fissi necessari a produrlo.
Il margine di contribuzione totale può essere calcolato con la formula mostrata in precedenza (MDC= ricavi – costi variabili), oppure moltiplicando il margine di contribuzione unitario per il volume delle vendite.
MDC totale= MDC unitario x volumi di vendita
Interpretazione del margine di contribuzione
Dopo aver calcolato il margine di contribuzione, esso va messo a confronto con i costi fissi e il Break Even Point. Il Break Even Point rappresenta il punto di pareggio tra costi e ricavi, ovvero il risultato da raggiungere per ottenere dei ricavi dall’attività d’impresa.
Il margine di contribuzione deve chiaramente essere superiore ai costi fissi per permettere all’azienda di ottenere dei ricavi.
Se il margine di contribuzione è uguale al totale dei costi fissi, esso sarà pari al Break Even Point e prezzi e ricavi saranno gli stessi.
Se il margine di contribuzione è maggiore dei costi fissi, l’impresa genererà un utile, in caso contrario i costi saranno superiori ai ricavi e l’impresa sarà in perdita.
In questo secondo caso sarà necessario valutare se eliminare il prodotto dalla produzione, poiché questo non contribuisce a coprire i costi fissi e generare redditività per l’impresa.
I livelli del margine di contribuzione
Il calcolo del margine di contribuzione comprende solitamente i costi variabili relativi alla produzione dei prodotti oggetto dell’analisi.
Tuttavia, essendo un calcolo tipico del controllo di gestione e valutato internamente all’azienda, il metodo utilizzato per calcolare il margine di contribuzione può essere discrezionale, tenendo in considerazione le voci di costo ritenute rilevanti per l’attività d’impresa.
Una classificazione diffusa viene effettuata in base alle voci di costo sottratte ai ricavi, ottenendo in questo modo tre livelli di margine di contribuzione:
- Margine di I livello: ottenuto sottraendo i costi diretti variabili
- Margine di II livello: ottenuto sottraendo i costi fissi specifici (e variabili a riparto)
- Margine di III livello: ottenuto sottraendo i costi fissi generali
Margine di contribuzione di I livello
Il margine contributivo di primo livello si ottiene sottraendo ai ricavi i costi variabili direttamente collegati alla produzione. Questi costi comprendono i costi per le materie prime utilizzate per la produzione del prodotto, le ore di manodopera e le ore di lavoro delegate esternamente per completare la produzione.
MDC di I livello= ricavi di vendita – costi diretti variabili= ricavi di vendita – (materie prime + manodopera + lavorazioni esterne)
Margine contributivo di II livello
Il margine di contribuzione di II livello viene calcolato tenendo in considerazione altri costi che venivano esclusi nel calcolo precedente.
In particolare, vengono sottratti i costi fissi specifici, ovvero i costi fissi direttamente collegati alla produzione. Alcuni esempi sono l’ammortamento dei macchinari, la manutenzione dei macchinari ed eventuali leasing.
MDC di II livello= MDC I – costi fissi specifici
Perché calcolare il margine di contribuzione
Il calcolo del margine di contribuzione è un’operazione fondamentale per le imprese che vogliono valutare la propria redditività. Questo indice può essere utilizzato per la pianificazione finanziaria e per la valutazione delle prestazioni complessive.
Ecco alcuni vantaggi offerti dal calcolo del margine di contribuzione:
Valutazione della redditività dei prodotti
Il calcolo del margine di contribuzione permette di capire se un determinato prodotto è redditizio o meno per l’impresa. Misurando la redditività operativa dei singoli e confrontandola, è possibile capire quali prodotti sono davvero redditizi e quali devono essere migliorati o eliminati per massimizzare il profitto.
Calcolo del Break Even Point
In base al risultato ottenuto dal calcolo del margine di contribuzione, esso può essere utilizzato per il calcolo del Break Even Point, ovvero il punto di pareggio che rappresenta la quantità di prodotti che deve essere venduta per coprire tutti i costi, in base al prezzo di vendita scelto.
Prezzo di vendita dei prodotti
Il calcolo del margine di contribuzione viene utilizzato anche per determinare il prezzo di vendita dei prodotti, tenendo in considerazione i costi necessari per la produzione. Valutando il prezzo di vendita in modo oculato, l’impresa potrà raggiungere il Break Even Point.
Pianificazione del budget
Conoscendo il margine di contribuzione, gli imprenditori e gli analisti possono stimare i livelli di profitto attesi dalle vendite, migliorando di conseguenza la pianificazione del budget aziendale.
Limitazioni del calcolo del margine di contribuzione
Esistono anche alcuni limiti legati al calcolo del margine di contribuzione.
L’analisi del margine di contribuzione per singolo prodotto diventa complicata quando le imprese producono una quantità elevata di prodotti. Diventa infatti difficile suddividere correttamente i costi diretti e fare valutazioni concrete.
In questo caso potrebbe essere saggio affidarsi ad altri indicatori, oppure eseguire delle analisi tenendo conto dell’area geografica, dei mercati o dei canali di distribuzione anziché dei prodotti.
Anche le operazioni di suddivisione dei costi possono rivelarsi complicate in questo caso. Inoltre, quando i costi specifici per ogni prodotto sono ridotti, l’analisi rischia di essere poco significativa.
Un altro limite riguarda l’orizzonte temporale che viene considerato dal margine di contribuzione. Esso si concentra infatti sulla redditività immediata dei prodotti, mentre non tiene conto del valore a lungo termine che i prodotti possono offrire.
Ad esempio, un nuovo prodotto potrebbe essere poco redditivo nel breve periodo, ma potrebbe anche avere un buon potenziale di crescita futuro.
Margine di contribuzione: esempio di calcolo
Prendiamo come esempio per il calcolo del margine di contribuzione una società che produce scarpe sportive. Per avviare l’attività la società ha acquistato un macchinario per la produzione dal costo di 30.000€.
Il costo del macchinario rappresenta un costo fisso direttamente collegato alle attività di produzione.
La produzione di una scarpa comporta i seguenti costi variabili:
- Costi per le materie prime (tessuto, gomma ecc.): 10€
- Utenze (es. elettricità): 3€
- Manodopera: 6€
Il costo variabile unitario per la produzione di una singola scarpa è perciò il seguente:
Costo variabile unitario=10+13+6=19€
Se venissero prodotto 500 scarpe, il costo variabile totale sarebbe il seguente:
Costo variabile totale= costo variabile unitario x unità prodotte= 500 x 19= 9.500€
Nel caso in cui si producessero 5.000 unità di scarpe si avrebbero i seguenti costi variabili totali:
Costo variabile totale=5.000 x 19= 95.000€
Chiaramente il costo variabile totale aumenta con l’aumentare del volume di produzione.
Nel calcolo dei costi di produzione andrà tenuto in considerazione anche il costo del macchinario, pari a 30.000€. Questo rappresenta un costo fisso e il suo valore non aumenta in conseguenza alle unità prodotte.
Il costo totale per la produzione di un lotto di 5.000 unità sarà pari a:
Costi totali di produzione= costi fissi + costi variabili= 30.000 + 95.000=125.000€
Costo per unità=costi totali/unità prodotte=125.000/5000=25€
Questo significa che se l’azienda vuole raggiungere il Break Even Point, dovrà vendere i propri prodotti a 25€.
Se ogni scarpa venisse venduta al prezzo di 25€, il profitto per singolo prodotto sarà:
Utile=ricavi-costi= 30-25= 5€
Il margine di contribuzione per ogni unità venduta sarà invece:
MDC= prezzo di vendita-totale costi variabili= 30 – 19 = 11€ per unità
Se il macchinario acquistato permette di produrre anche altre tipologie di prodotti, come altre tipologie di calzature, l’azienda dovrà valutare quale dei due prodotti garantisce maggiore redditività. Per fare ciò dovrà calcolare il margine di contribuzione di ciascun prodotto e scegliere di produrre quello con il maggior potenziale.
Questo processo è molto importante per le società che dispongono di un portafoglio diversificato di prodotti e devono scegliere come allocare le risorse per massimizzare il profitto e l’efficienza aziendale.